Roberto Abbado participates in the Festival Verdi conducting Macbeth
«Strepitosa direzione di Roberto Abbado.» Repubblica.it
«Roberto Abbado è ormai da anni un valore aggiunto del nostro Festival. Pochi direttori sanno calarsi nello spirito verdiano come lui.» Repubblica.it, Mauro Balestrazzi
«Dal podio dell’ottima Filarmonica Toscanini, Roberto Abbado dipana le fila di una analitica ricerca del colore ambientale che sia sfondo adeguato alla parola, alla quale proprio con Macbeth Verdi assegna inedito rilievo, nella direzione di un vincolante peso drammatico.» Connessi all'Opera, Fabio Larovere
«"La raffinata direzione di Roberto Abbado segna con successo il titolo di apertura del Festival Verdi 2024"... Il principale protagonista di questa conferma è Roberto Abbado.» Gionale della Musica, Alessandro Rigolli
«L'esecuzione è stata completata dalla superba direzione di Roberto Abbado, che ha controllato ogni dettaglio in buca e sul palco. È stato in grado di far emergere colori molto diversi dall'orchestra, come gli accenti incisivi delle scene delle streghe, la profondità oscura dei registri bassi o lo slancio dei ricchi accompagnamenti verdiani.» Scherzo, Víctor Sánchez Sánchez
«La parte musicale è invece felicissima. L’orchestra Filarmonica Arturo Toscanini suona in istato di grazia, i fiati torniscono timbri bruniti e pieni, predomina l’oscurità delle tinte orchestrali e l’equilibrio tra le sezioni. Roberto Abbado, dal podio, stacca tempi lenti, alla ricerca, riuscita, del bel suono e del senso drammatico della partitura, accentuando i contrasti dinamici e accompagnando con attenzione il canto. Ed è nei ballabili che la raffinatezza dell’orchestra e del lavoro del direttore si fa più evidente.» Il Trillo Parlante, Giovanni Camozzi
«Nella lettura di Abbado, elegante e attenta al dettaglio come sempre e a tratti sorprendentemente infiammata da guizzi e bagliori.» Pierachille Dolfini
«La direzione d'orchestra di Roberto Abbado è una di quelle che si preoccupa dell'equilibrio drammatico piuttosto che della spettacolarità. Non c'è nulla di ostentato o oltraggioso, e nemmeno di plebeo negli ensemble diretti con rigore esemplare.» ForumOpera.com, Christophe Rizoud
«L’accuratezza e la sottigliezza con cui, in buca, Roberto Abbado raccoglie ogni sfumatura, anzi, la anticipa, scandagliando ai raggi X quel Verdi ripreso, traslato, rimaneggiato in una gestazione lunga vent’anni, ne fa un solo fiato di quasi tre ore di pura stupefazione.» La Voce di Mantova
«Nel dialogo guidato da Carla Moreni, il regista Pierre Audi e Roberto Abbado hanno messo in rilievo l’importanza del tempo di lavoro insieme.» Sipario.it, Valeria Ottolenghi
«Splendida peraltro anche la guida musicale che offre ora Roberto Abbado, replicando persino in meglio la precedente prova. Drammaturgicamente compatta ed elettrica, evoca misteriose, ovattate atmosfere che assecondano meravigliosamente il fluire musicale. Direzione vibrante, ma al tempo stesso vellutata e rotonda, dai tempi perfetti e mirabilmente equilibrata nei suoni; direzione che rende i vari gradienti drammatici con inesauste, sottili, distillate mutazioni di colorito, di dinamiche, di spessori sonori.»
Teatro.it, Gilberto Mion
«Il direttore milanese alla testa della Filarmonica Toscanini propone un Macbeth intriso di eleganza, molto calibrato, capace di metterne in risalto le tinte fosche senza però eccedere mai nelle dinamiche.»
Blogartpost.it
«A dirigere nel 2020 il Macbeth “d’oltralpe” era stato Roberto Abbado e proprio lo stesso porta al successo anche questa nuova produzione. Alla guida di un’ottima Filarmonica Toscanini, Abbado imprime fin da subito il proprio sigillo: una direzione lontana da eccessi veementi e fragori ma non per questo inefficace. Tutt’altro. Il maestro milanese fa cogliere da subito lo stato di inquietudine “trattenendo il fiato” con palpabile tensione drammatica e un tappeto musicale che si mantiene equilibrato ed elegante, in una precisa evoluzione che porta poi alla deflagrazione verso ritmi e dinamiche più nitidi e prorompenti mano a mano che si sviluppa il dramma. Il tutto con scelte di tempi perfette e una grande cura della rotondità e varietà del suono.» Opera Mundus, Grigorij Filippo Calcagno