Michele Mariotti conducts Verdi's "Simon Boccanegra" with the Orchestra e Coro del Teatro dell'Opera di Roma
«[...]Mariotti scava nel profondo delle passioni del Boccanegra, che siano odi o amori, interessi personali o utopie universali, senza ricorrere a toni altisonanti e retorici e lavorando invece sulle inflessioni delle voci e sulle sfumature dell’orchestra, perché sa che le grandi passioni non si esprimono alzando il tono della voce.» Giornale della Musica, Mauro Mariani
«Come quello del maestro Mariotti che a 17 anni dalla sua prima volta, a Bologna nel 2017, ha ripreso in mano, incantando il pubblico, quest’opera, che mancava dal teatro Costanzi dal 2012, quando la diresse Riccardo Muti, sottolineandone la sua vocazione teatrale, shakespeariana.» Il Messaggero, Simona Antonucci
«E comincia per Mariotti dalla chiave di lettura dell’opera: il rapporto fra amore e potere. «Amore e potere si trovano crudelmente schierati l’uno contro l’altro - sostiene -. Da una parte la musica esprime un'atmosfera liquida, scura e inafferrabile proprio come gli intrighi del potere, dall’altra, per mezzo del canto isolato di un fagotto o delle oscillazioni cromatiche degli archi, ci commuove.» Huffington Post, Massimo Bernardini
«La concertazione di Mariotti ha pennellato un flusso ininterrotto di slanci, sfumature, passioni, tenerezze, furori, disegnando una vicenda palpitante, e anche umanissima, con tratto raffinato o accesa energia secondo i frangenti, senza una briciola fuori posto.» Musicpaper, Francesco Arturo Saponaro
«Il maestro Michele Mariotti ha trovato accenti diversificati e di rara nobiltà nella ricerca delle atmosfere timbriche, nella chiarezza della concertazione e nelle ispirate pause musicali che si fanno esse stesse teatro.» GB Opera, Francesco Giudiceandrea
«Mariotti riesce a dare respiro alla musica, facendo sì che l’orchestra ‘canti’ con intensità lirica e ‘galleggi’ sulle note, trasformando l’insieme in una vera costruzione teatrale di rara efficacia.» GB Opera, Davide Oliviero
«[...] Mariotti ha optato per una lettura più francamente drammatica, con un suono meno intimo e delicato, anzi dall’inizio alla fine “scenico”, ossia vibrante nelle procelle più furenti come nelle pagine più raccolte: e fosco, talora tenebroso, talaltra addensato di colori sombres e di luci che sembravano venir di taglio.» Musica, Maurizio Modugno
«Eccellente è la concertazione e direzione che Michele Mariotti con grande sottigliezza le dedica e che coinvolge a meraviglia l’Orchestra stabile del Costanzi e il magnifico coro preparato come meglio non si potrebbe da Ciro Visco.» Le Salon Musical, Rino Alessi
«Michele Mariotti, a distanza di quasi un ventennio dal suo primo Simon bolognese, propone la sua matura interpretazione dell’opera. È una lettura eclettica, puntellata qui e lì da pause e silenzi sempre protratti un istante in più di quanto ti aspetteresti, silenzi spesso alludenti a una dimensione altra e impalpabile, e a tratti muscolarmente risuonante o malignamente sibilata, in odor di verismo.» OperaClick, Michelangelo Pecoraro