Maestro Mariotti conducts "Gianni Schicchi" and "L’heure espagnole" at Teatro dell' Opera di Roma
«Per fortuna c'è il podio di Michele Mariotti, a rendere giustizia all'inedito diritto, con una concentrazione moderna che mette in luce ogni dettaglio e perfetta sul doppio cast, dove brillano lo Schicchi di Carlo Lepore e un elegante Giovanni Sala.»
Il Sole 24 Ore, Carla Moreni
«Implicitamente si sono già dette varie cose anche della direzione di Michele Mariotti: asciutta e “cattiva”, spesso quasi sinfonica, ma con improvvisi bagliori che illuminano certe improvvise uscite dei personaggi. È un Puccini ripulito dal “puccinismo”, liberato dalla polvere della routine e riverniciato per farne risaltare la modernità. Ottimo. [...] Anche qui la direzione di Mariotti è molto asciutta, ma in Ravel si desidererebbero più colori e ritmi più vari. Forse questo non dipende dal fatto che il direttore musicale del Teatro dell’Opera deve acquistare più esperienza in Ravel ma dall’intento, come egli stesso ha detto, di fare con questo dittico “il ritratto di due famiglie, ma in negativo” in modo tale che “alla fine rimane un senso di vuoto”: ma questo vuoto non si è affatto avvertito in Gianni Schicchi, invece nell’Heure espagnole sì.
Comunque uno spettacolo di classe, ben curato e molto apprezzato dal pubblico.»
Giornale della musica, Mauro Mariani
«Come spiega in una sua nota, Mariotti vede le realtà familiari dipinte da Puccini e Ravel come mondi intrisi di risvolti grotteschi, fragili, attraversati da silenzi e solitudini che a volte scivolano su versanti oscuri e immorali. Una lettura meditata, che il direttore pesarese traduce in una linea di temperanza e di equilibrio, che tuttavia non trascura i momenti di accensione. [...] La rotta scelta da Mariotti si ripropone anche ne L’heure espagnole. Soltanto che qui l’esilità della vicenda, che mette a dura prova la credibilità della messa in scena, dovrebbe invece essere compensata dalla valorizzazione della tavolozza orchestrale, tipica di Ravel. Il che non avviene, o almeno non avviene abbastanza per dare linfa e vivacità alla pièce.»
Music Paper, Francesco Arturo Saponaro