July 19th, 2023

Grande debutto per Alessandro Bonato all'Arena di Verona con il Barbiere di Siviglia

C’era molta attesa per il debutto in anfiteatro del giovane direttore veronese Alessandro Bonato che ha dato una lettura della partitura estremamente filologica e rigorosa. Sofisticata ma priva di freddezza questa sembrava vivere della parola e della minuziosa strumentazione rossiniana raramente così ascoltata (in Arena poi) in ogni sua più intima sfumatura. I Teatri dell’est, Silvia Camapana

Alessandro Bonato dirige questa simpaticissima confusione con garbo elegante, ma tiene le redini con mano sicura: ne viene fuori un Barbiere ben equilibrato, spumeggiante, senza perdere di vista l’aspetto lirico e tutte le sfumature della partitura rossiniana. … Ci voleva. L’Ape Musicale, Irina Sorokina

Sul podio vi era il debutto del giovane veronese Alessandro Bonato che si mantiene fedele all’edizione Ricordi curata da Alberto Zedda già in uso al Rossini Opera Festival; contrariamente alle precedenti edizioni areniane sono state qui tolte le incrostazioni sedimentate nel corso degli anni, i tempi sono adeguati alla parola scenica con particolare cura al canto sillabato, al fine di rendere intelleggibile l’articolazione del testo. Il maestro, con alcune scelte coraggiose per la vastità areniana, non rinuncia agli effetti orchestrali voluti da Rossini come il battuto, i colpi d’arco e il suono sul ponticello; nei recitativi ha introdotto oltre al cembalo, anche il violoncello ed il contrabbasso. L’opera viene offerta integrale, tutte le arie, le cavatine e le cabalette sono con le variazioni sul da capo e per la parte di Rosina viene ripristinato il registro originale di mezzosoprano in luogo di quello sopranile utilizzato nelle precedenti messe in scena. La direzione di Bonato si mantiene sobria, lineare e funzionale al palcoscenico: ampio merito va dato all’orchestra della Fondazione Arena e alle sue prime parti (flauto, oboe, clarinetto e corno) che hanno fornito una prestazione di alta professionalità musicale. Gbopera, Gianapaolo del Dosso

La terza recita è servita inoltre per confermare la indubbie qualità direttoriali del giovane veronese Alessandro Bonato, musicista raffinato e intelligente che sta macinando successi a vista d’occhio con i più grandi complessi orchestrali di tutta l’Europa. L'Adige

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