Great success in Firenze for "Les pêcheurs de perles" di Georges Bizet with Jèrèmie Rhorer and Maggio Musical Fiorentino
Lodevole il lavoro di Jérémie Rhorer, che imprime un passo teatrale sicuro e atmosfere ben definite. La direzione di Rhorer, al suo primo approccio con quest’opera, è improntata su tempi piuttosto spediti, ma a colpire sono il fraseggio orchestrale e la tinta sempre cangiante dell’impasto sonoro. Ne scaturisce una direzione orgiastica nel ritmo e nella tavolozza di colori orchestrali che connotano perfettamente l’azione e restituiscono tutto l’esotismo della partitura, così che si crea un contrasto perfetto tra la direzione lussureggiante e l’asciutta dimensione visiva dello spettacolo. L’Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino, in forma smagliante, asseconda perfettamente la bacchetta, concorrendo alla creazione di questo tappeto sonoro ben calibrato anche per i solisti.
Connessi all'Opera, Filippo Antichi
La direzione di Jérémie Rohrer si impone per pertinenza stilistica, senso del teatro, precisione e vigore. Tanto vigore e a tratti persino troppo, forse, anche se la perizia tecnica dei solisti impedisce loro di essere sopraffatti dall'oceano di suono di spettacolare bellezza, oltre che compatto e levigato, prodotto da un'Orchestra del Maggio in evidente intesa con il podio, oltre che in magnifica forma tanto nell'insieme quanto nei singoli strumenti. Valgano per tutti gli interventi dell'ammaliante arpa.
Operaclick, Fabrizio Moschini
C’era ancora una volta un direttore sulla cresta dell’onda ma per la prima volta a Firenze, Jérémie Rhorer, la cui limpida e nativa vocazione al repertorio francese ha già avuto modo di evidenziarsi anche in Italia (citiamo almeno una Jeanne d'Arc au bûcher di Honegger a Spoleto), e che qui ha trovato conferma nella maniera accattivante di delineare certe morbidezze di fraseggio e finezze timbriche correlate al repertorio dell’opéra-lyrique dell’epoca, senza peraltro mancare le acmi drammatiche connesse a questa storia e a questa partitura.
Giornale della Musica, Elisabetta Torselli