April 14th, 2025

Bolzano: l’intesa perfetta di Alessandro Bonato, Ettore Pagano e dell'Orchestra Haydn

Il concerto perfetto non esiste, tuttavia in alcuni casi la perfezione arriva comunque ad essere perlomeno sfiorata, come nel caso nel concerto che nell’ambito della stagione sinfonica della Fondazione Haydn di Bolzano e Trento ha visto Alessandro Bonato, direttore principale designato dell’Orchestra Haydn e il ventiduenne prodigio del violoncello Ettore Pagano. [...] Nella sua lettura Bonato, assecondato esemplarmente dall’orchestra, trova una chiave interpretativa imperniata su una tensione costante dei ritmi, articolata secondo agogiche taglienti, illuminata da luci ora livide ora corrusche, il tutto a raccontare la violenza della storia con profondità introspettiva ma anche attraverso il disincantato sarcasmo che è parte fondamentale della pagina.

Successo incandescente e prolungato.

Alessandro Cammarano, Le Salon Musical

È davvero uno splendido programma quello che unisce il neovincitore del Premio Abbiati Ettore Pagano al neonominato direttore principale dell'Orchestra Haydn Alessandro Bonato. Premio, peraltro, meritatissimo e nomina felicissima, come ribadisce questa serata. [...] Bonato aveva diretto per la prima volta questa Sinfonia nel 2022, nei giorni in cui l'esercito russo entrava in Ucraina. Vi è, poi, tornato più volte, senza che purtroppo la dedica di Šostakovič cessasse di essere attuale (lo è tuttora). Ora, la sua visione maturata nel tempo si realizza in una partecipazione davvero eccellente dell'Orchestra Haydn, che risponde a ogni sollecitazione senza timori, anche quando il suono deve farsi aspro, tagliente o quasi ovattarsi in una sorta di opaca foschia, effetto che la fila delle viole rende tangibile. [...] Con tecnica sopraffina, il direttore sa gestire indipendentemente i piani ritmici, metrici, dinamici, agogici e timbrici senza che uno influenzi meccanicamente l'altro, ma affinché tutti si intreccino nella continua evoluzione di un percorso interiore sferzato anche da colpi violenti, oggettivi, che tuttavia non mancano di presentarsi in echi differenti, come sedimentati nella mente. Con sensibilità artistica di non minore finezza, conferisce al discorso l'unità di un'unica arcata, coerenza e compattezza innervati di tensione dalla prima all'ultima nota, in un pianissimo irreale che nulla concede alla retorica dell'effetto e costringe per qualche istante immobili in silenzio, gravati da tutto il dolore che l'umanità sa infliggere a sé stessa.

Poi, sono ancora applausi interminabili, chiamate su chiamate al proscenio. E ci si sente arricchiti, uscendo dallo splendido auditorium di Bolzano. Roberta Pedrotti, L'Ape Musicale

La stagione sinfonica della Fondazione Haydn ha offerto un concerto, a cui abbiamo assistito l’8 aprile a Bolzano, che merita di essere ricordato perché lascia molto ben sperare nel futuro dell’interpretazione musicale. I suoi protagonisti sono il direttore d’orchestra Alessandro Bonato, di trent’anni, e il violoncellista Ettore Pagano, di ventidue. [ ...]

Alessandro Bonato, direttore ospite dell’Orchestra Haydn (a partire dalla stagione prossima, direttore principale) alterna l’attività in sala da concerto e in teatro. Possiede le qualità di un vero direttore d’orchestra “di un tempo”, nel senso migliore dell’espressione. Ha un gesto raccolto, asciutto ed elegantissimo con cui comunica tutto quel che occorre; non si sbraccia e non salta; con piccoli tocchi fa in modo che la musica parli da sé, che la scrittura di Čajkovskij sprigioni tutto il suo incanto e quella di Šostakovič la sua ferocia. Bonato non è tra coloro che pensano che l’aggressività si ottenga con un suono volutamente brutto o sporco: è capace di un Šostakovič superaggressivo con un suono di piena, densa, classica bellezza. Luca Siri, Il giornale della musica

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